Pubblicato da: giannistampa | 10 Maggio, 2011

CICLISMO-GIRO: LIVORNO HA SALUATO IL GIRO SVENTOLANDO IL NUMERO 108

Livorno – Doveva essere una corsa, una corsa ciclistica, invece è stato un  corteo funebre lungo 216 chilometri. Un corteo per ricordare un ragazzo di 26 anni, un gigante buono,  caduto lungo la strada del Giro, il belga Weylandt. Un anno dopo che, con il suo sorriso da eterno bambino,  tagliava vittorioso il traguardo della terza tappa della corsa rosa. Questo è il destino. Da Rapallo a Livorno ali di folla che, senza grandi clamori, si stringeva intorno alla carovana, e quando il gruppo dei corridori è entrato nella città amaranto, due ali di folla con in mano cartelli con scritto … 108… il numero che portava sulla maglia il corridore. Ed a Montenero le campane della chiesa della Madonna hanno suonato, e più avanti anche le campane della chiesa di san Jacopo. I livornesi hanno dimostrato di volere stare accanto, in molti, ai corridori che avevano perso un .loro…fratello. Una corsa dove, ogni dieci chilometri, cambiava la squadra al comando, alla media di trentacinque chilometri all’ora. Poi verso l’arrivo con  il passaggio davanti all’Accademia Navale, e quì i corridori hanno dato strada alla Leopard, la squadra di Weylandt, che è transitata prima sotto lo striscione.
Direttori sportivi, ex corridori e giornalisti hanno messo in risalto che, la tappa di Livorno, con la salita del Castellaccio, poteva essere una tappa spettacolare; ma i livornesi, pur sapendo, conoscendo le strade, il valore che avrebbe dato al Giro, hanno messo in evidenza il loro cuore, nei confronti di coloro che stanno vivendo un momento particolare.
Infine il viale con la Terrazza Mascagni che segnava la fine del … corteo. Davanti a tutti, a mò di parata, otto corridori, con la maglia della Leopard, con in mezzo a loro un corridore della Garmin, Tyler, amico fraterno di Weylandt, tenendosi con le braccia sulle spalle del compagno, hanno tagliato il traguardo. A debita distanza il gruppo: A distanza per rispetto. Il rispetto per colui che non c’è più. Lo sport sa fare anche questo.
Purtroppo domani la carovana del Giro dovrà continuare a pedalare. Livorno si porterà nella memoria una giornata, che poteva essere ricordata come una festa; ma resterà solo un grande e lungo applauso, mentre la tromba suonava il …silenzio, per chi non ha vinto la sua gara più importante. Quella con la vita.
Gianni Picchi


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